Nel quartiere San Giovanni a Teduccio c'è una chiesa risalente al 1517: Santa Maria Succurre Miseris.
Fin dall'origine è stata officiata dai Padri Agostiniani, che tuttora vi permangono, i quali ne videro la costruzione grazie all'autorizzazione di papa Alessandro VI: il discusso Rodrigo Borgia, che ebbe in Girolamo Savonarola un acceso accusatore.
La chiesa è stata ampiamente rimaneggiata nei secoli seguenti, ma il chiostro ha conservato pressoché intatte le sue eleganti forme rinascimentali.
Il porticato ha volte a crociera e pilastri che sorreggono archi a tutto sesto in piperno (la pietra vesuviana che è tanto presente a Napoli), al centro del chiostro c'è un bel pozzo che comunica con l’antico acquedotto greco-romano.

La chiesa di Santa Maria Succurre Miseris fu, però, salva tanto dal fuoco quanto dall'acqua, come ricorda l'epigrafe:
Viandante, fermati, leggi, stupisci.
Il litorale brucia per la fiamma del
Vesuvio mentre tutto il Vesuvio e il monte nemico in fiamme infuria.
Dalle acque questo tempio mantenne
immune la Beata Vergine prodigiosa, spintasi davanti alle porte, oh miracolo,
dalla rovina anche questo tempio salvò e sembrò respingere con la mano il fuoco
e l'allagamento.
Il giorno 17 del mese di Dicembre
1631.

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