05/04/18

Il teatro di Neapolis

Nel centro antico è ancora visibile, grazie ad un accurato lavoro di recupero, il teatro romano di Neapolis che data I sec. d. C. (sorto là dove già vi era un analogo edificio greco di quattro secoli ancor più vetusto) e che vide persino le esibizioni di Nerone.

 Già a partire dall'età medievale, una volta che nel IV sec. il teatro fu abbandonato, il sito ebbe destinazioni diverse: necropoli, stalla, discarica. Solo recentemente lo si è potuto recuperare, anche se le aperture al pubblico sono ancora assai limitate, essendo tuttora in corso il cantiere. 
Sembra una sorta di prodigio, scendere sotto il quattrocentesco Palazzo Confalone e ritrovarsi in uno dei vomitoria, cioè le vie di entrata ed uscita aperte sugli ambulacri e, da questi, arrivare alla cavea, anche attraverso delle scale a seconda dell'ordine di posto da occupare.
Gli ambulacri erano contornati da nicchie con fontane e l'acqua scorreva lungo un piccolo canale tutto intorno ad essi. Qui sono emersi parti affrescate, nelle quali prevale il verde che imita il marmo cipollino, che consentiva di ottenere un effetto simile a questo ma ad un costo decisamente inferiore. Il restauro ulteriore consentirà di rimuovere la patina bianca e rendere ancor più evidente il colore verde. Il pavimento è originale ed è costituito da una gettata di malta con frammenti di marmi multicolori. 
Quando si lascia l'ambulacro, è uno spettacolo uscire all'esterno, come se si fosse uno spettatore di duemila anni or sono, e vedere ancora una buona parte della media cavea, le gradinate a metà altezza, circondata dai palazzi. È possibile scorgere anche qualcosa della imma cavea, i posti immediatamente davanti al proscenio e destinati alle autorità. Perduto è invece il terzo ordine dei posti, quello più in alto, la summa cavea, dove si sedevano donne e bambini. Su via Anticaglia, poi, sono ancora visibili alcuni degli archi a sostegno del teatro.
Inutile dire che entrare nel teatro di Neapolis è una di quelle esperienze che si rendono complici dell'innamoramento di questa città che, senza soluzione di continuità, accompagna i suoi fortunati abitanti e visitatori in un sontuoso viaggio nel tempo lungo migliaia e migliaia di anni.

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