30/03/18

Il saccheggio della memoria


Un altro pezzo dell'immenso patrimonio barocco napoletano: la bella facciata restaurata della seicentesca chiesa di Santa Maria Vertecoeli a Napoli.
È piuttosto ampia e comprende anche l'annessa congrega sulla destra: per fotografarla convenientemente, occorrerebbe un grandangolo, perché la chiesa si trova nell'omonimo vicolo, in uno spazio ristretto.
L'interno, inaccessibile, necessita di ampi lavori di ripristino, essendo stato oggetto di furti e atti vandalici dopo la chiusura della chiesa, avvenuta a seguito del terremoto del 1980. In particolare, vi è notizia di furti degli altari negli anni '90, che furono poi ritrovati a Roma e a Parigi.
Napoli non è nuova ad episodi di saccheggio dei suoi beni culturali, una forma di disprezzo e violenza verso la città che con la cosiddetta "unità d'Italia" ha trovato terreno facile. Infatti, l'antichissima capitale è stata relegata ai margini dal nuovo Stato conquistatore, che la tratta da sempre come la Cenerentola delle sue città, volutamente ignorandone la grandezza culturale che metterebbe pesantemente in ombra le altre città d'arte. L'emarginazione e l'abbandono di Napoli e del suo immenso patrimonio culturale, attiene a quella più ampia strategia dell'annientamento dell'identità, funzionale al mantenimento in posizione di subordinazione, quale colonia, dell'ex Regno delle Due Sicilie.




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