Tra le grandi vie che si intersecano in Largo Cangiani, a Napoli nel quartiere Vomero, c’è una stradina che può passare inosservata: via Cangiani. Percorrendola, in qualche modo si esce dal caos di quell’incrocio e ci si inoltra brevemente in quello che un tempo era un piccolo insediamento di campagna, poche casupole ed una chiesetta del ‘500.
Jean Antoine Pellissier |
Cappella Cangiani |
Già nel ‘700, tuttavia, la cappella era tornata nella disponibilità della Curia. In quel periodo nasceva in un piccolo paese della Valle d’Aosta, e precisamente il 22 settembre 1715 a Saint-Oyen, Jean-Antoine Pellissier, da una famiglia povera che, però, vista la propensione agli studi del ragazzo, gli consentì di procedere nell’istruzione, tanto che egli arrivò a studiare teologia a Lione, sentendosi chiamato alla vita religiosa. Così decise di dedicarsi ad una vita al tempo stesso eremitica ed itinerante ed intraprese, verso i trentacinque anni, un lungo viaggio dalle sue valli verso sud, passando per Roma e stabilendosi per lungo tempo a Paternopoli (AV).
San Giorgio Maggiore |
Jean Antoine Pellissier entrò in contatto con l’atmosfera spirituale napoletana, in particolare con il grande Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Egli era solito recarsi nella monumentale chiesa di San Giorgio Maggiore, in via Duomo dove frequentava la congregazione dei “Pii Operai”, fondata da Carlo Carafa a Napoli per la catechesi delle zone rurali.
Jean Antoine scrisse anche opere spirituali in lingua francese, conosciute soprattutto in Valle d’Aosta; una traduzione fu stampata a Napoli nel 1787. Si spense improvvisamente, il 21 ottobre 1786, proprio nella chiesa di San Giorgio Maggiore, dove fu poi sepolto nella prima cappella a sinistra, dove c’è la grande tela dipinta da Francesco Teresi nel 1713.
Nel 1965 le spoglie dell’eremita del Vomero furono traslate a Saint-Oyen.
La cappella dove fu sepolto l'eremita. |
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L'immagine di Jean Antoine Pellissier è tratta da: Anonimo, Saggio della vita e delle virtù del fu Servo di Dio eremita fra Gio: Antonio Pellissier (...), Presso Vincenzo Orsini, Napoli 1789.
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